DEPRESSIONE e Medicina Tradizionale Cinese, si può fare MOLTISSIMO
Sette milioni di italiani assumono abitualmente ansiolitici. Non solo. Pur non riuscendo ben chiaramente a quantificarne il numero, si ritiene che altri cinque milioni di individui soffrano d’ansia e utilizzino farmaci composti da un ansiolitico associato ad altre molecole ad azione specifica per un organo piuttosto che per un altro (somatizzazione a livello di cuore, stomaco, colon, muscoli del collo e della schiena, ecc.)
È probabile che non esista nemmeno la depressione, quanto piuttosto un gran numero di forme depressive diverse fra loro, che forse in futuro si differenzieranno in modo preciso.
Depressioni lievi (che non intende minimizzare il disturbo) e depressioni gravi.
La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso. Ne soffrono circa 15 persone su 100. I sintomi della depressione possono colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura. 25 persone su 100 che soffrono di un disturbo organico, come il diabete, la cardiopatia, l’HIV, l’invalidità corporea, fino ad arrivare ai casi di malattie terminali, si ammalano anche di depressione.
“Per essere in grado di amare dobbiamo essere incapaci di disperarci per ciò che perdiamo e, la depressione è il meccanismo con cui esprimiamo questa disperazione. Quando sopravviene, distrugge il nostro sé e finisce per annullare la capacità di donare e di ricevere affetto. È la solitudine interiore che si manifesta e annienta non solo il legame con gli altri , ma anche la capacità di restare serenamente soli con noi stessi” (Andrew Slomon)
Il quadro clinico della depressione è generalmente contraddistinto da una mancanza più o meno grande di energia (vitale). Poiché i pensieri e le sensazioni altro non sono se non forma di energia vitale, la loro perdita è tipica dello stato depressivo. I depressi possono leggere una pagina di un libro e dimenticarla nel momento stesso in cui passano a quella successiva.
I pensieri non si fermano mai, ma svaniscono come assorbiti in una voragine buia, che divora tutto quanto ritenuto importante fino ad allora (buchi neri dell’astrofisica). Molti depressi vedono sparire anche la storia della loro vita in quella voragine buia che sembra voler attirare loro stessi al proprio interno.
Un ulteriore segno distintivo dello stato depressivo è la mancanza dello stato di unione con la propria essenza più profonda; fenomeno che si riscontra in sempre più individui in questa società efficientista.
Tutto ciò che si accompagna alla perdita di energia vitale e del legame con la propria essenza lascia come minimo dietro di sé un retrogusto depressivo, come accade nella sindrome da burn-out o la stanchezza cronica.
La Medicina Tradizionale Cinese ci regala preziose indicazioni per capire quale direzione prendere per sciogliere la matassa di questi sintomi che si intrecciano, ingarbugliano e condizionano a vicenda. All’interno degli organi si depositano le energie mentali.
Nello Stomaco e nella Milza si conserva il pensiero, nel Polmone dimora l’intuizione, nel Rene riposa vigile la volontà, nel Fegato troneggia la capacità decisionale. Al Cuore è attribuita la funzione di “giudice delle sensazioni”. Ciò significa che il rene sente la paura, il fegato incassa la collera, il polmone la tristezza e l’inquietudine, La Milza alberga la rimuginazione, il cuore è penalizzato dall’eccesso di gioia.
L’ansia funziona a effetto domino. Spesso si accompagna a indecisione, stanchezza, fragilità. L’energia del cuore non è buona e ristagna. Simultaneamente, la paura intacca l’energia renale, le rimuginazioni continue svuotano stomaco, milza e pancreas. La sindrome ansiosa progredisce in un crescendo che ingabbia tutto l’individuo, ormai affaticato e privo di volontà.
Vorrei ora porre l’attenzione sull’efficacia delle terapie complementari per la riduzione della sindrome depressiva e sulla disintossicazione graduale dall’abuso e dalla cronica assunzione dei farmaci ansiolitici o antidepressivi.
Il Reiki, la Digitopressione, la Riflessologia Plantare, la Tecnica Metamorfica, la Fitoterapia, i Fiori di Bach, sono sicuramente tecniche che annoverano successi significativi.
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